Descrizione: E’ un’indagine del nostro interno, nata dall’unione delle radiografie di famiglia. Come ritrovare una via, dare un senso ad un evento tragico per costruirne una mappa percorribile.
Non possiamo capire cosa ci succede solo accarezzando la pelle. Ed allora?
Si è trovato un’ordine, partendo dall’ordine geometrico dello scheletro, una possibilie chiralità?
Sappiamo che la regola è una sola delle possibili semplificazioni della complessità.
Mappa come metafora o uno dei tanti modi per leggere il mondo?
Dobbiamo aprirci, guardare l’ossatura, le radici del movimento e il loro sfaldamento verso il finire della vita. Queste mappe sono anch’esse protesi su protesi che desiderano essere messe in carta, viste e quasi possedute, non virtuali ma presenti. Materia. Come le nostre ossa. Materia come i nostri sentieri.
Testo: Gianni Mazzesi
Si è trovato un’ordine, partendo dall’ordine geometrico dello scheletro, una possibilie chiralità?
Sappiamo che la regola è una sola delle possibili semplificazioni della complessità.
Mappa come metafora o uno dei tanti modi per leggere il mondo?
Dobbiamo aprirci, guardare l’ossatura, le radici del movimento e il loro sfaldamento verso il finire della vita. Queste mappe sono anch’esse protesi su protesi che desiderano essere messe in carta, viste e quasi possedute, non virtuali ma presenti. Materia. Come le nostre ossa. Materia come i nostri sentieri.
Testo: Gianni Mazzesi
Questa foto non è mia nonna
Descrizione: E’ un’indagine del nostro interno, nata dall’unione delle radiografie di famiglia. Come ritrovare una via, dare un senso ad un evento tragico per costruirne una mappa percorribile.
Non possiamo capire cosa ci succede solo accarezzando la pelle. Ed allora?
Si è trovato un’ordine, partendo dall’ordine geometrico dello scheletro, una possibilie chiralità?
Sappiamo che la regola è una sola delle possibili semplificazioni della complessità.
Mappa come metafora o uno dei tanti modi per leggere il mondo?
Dobbiamo aprirci, guardare l’ossatura, le radici del movimento e il loro sfaldamento verso il finire della vita. Queste mappe sono anch’esse protesi su protesi che desiderano essere messe in carta, viste e quasi possedute, non virtuali ma presenti. Materia. Come le nostre ossa. Materia come i nostri sentieri.
Testo: Gianni Mazzesi
Si è trovato un’ordine, partendo dall’ordine geometrico dello scheletro, una possibilie chiralità?
Sappiamo che la regola è una sola delle possibili semplificazioni della complessità.
Mappa come metafora o uno dei tanti modi per leggere il mondo?
Dobbiamo aprirci, guardare l’ossatura, le radici del movimento e il loro sfaldamento verso il finire della vita. Queste mappe sono anch’esse protesi su protesi che desiderano essere messe in carta, viste e quasi possedute, non virtuali ma presenti. Materia. Come le nostre ossa. Materia come i nostri sentieri.
Testo: Gianni Mazzesi
Tecnica utilizzata: TAC, disegno a matita e calcografia da matrice in cartone su carta
Dimensioni: 56 x 76 cm
Anno di produzione: 2018
