Descrizione: Ogni sedia racchiude in sè una vita intera, il passaggio di un’anima. Ogni sedia è una diversa assenza. L’installazione è composta di sei sedie vecchie, sfondate, che ormai appartengono al secolo passato, quello dei nostri nonni.

Sopra ogni sedia è stato versato un materiale diverso che vuole rappresentare la storia vissuta della sedia stessa e l’anima della persona che in vita l’ha utilizzata. I materiali scelti sono lana e crine di materasso, in memoria delle nostre nonne che d’estate erano solite ridare freschezza ai materassi aprendoli, svuotandoli e lasciandoli al sole; terra che rimanda al lavoro nei campi svolto spesso dall’intero gruppo familiare; gesso in polvere, materiale usato dai manovali, lavoro che veniva svolto dai ragazzi dai 13 ai 16 anni; carbonella ottenuta dalle potature delle viti nei campi fatte bruciare nelle carbonaie dove lavoravano gli uomini che realizzavano pire in ramoscelli e stecchi per poi ricoprirle di terra e bruciarle.

Absentia

Descrizione: Ogni sedia racchiude in sè una vita intera, il passaggio di un’anima. Ogni sedia è una diversa assenza. L’installazione è composta di sei sedie vecchie, sfondate, che ormai appartengono al secolo passato, quello dei nostri nonni.

Sopra ogni sedia è stato versato un materiale diverso che vuole rappresentare la storia vissuta della sedia stessa e l’anima della persona che in vita l’ha utilizzata. I materiali scelti sono lana e crine di materasso, in memoria delle nostre nonne che d’estate erano solite ridare freschezza ai materassi aprendoli, svuotandoli e lasciandoli al sole; terra che rimanda al lavoro nei campi svolto spesso dall’intero gruppo familiare; gesso in polvere, materiale usato dai manovali, lavoro che veniva svolto dai ragazzi dai 13 ai 16 anni; carbonella ottenuta dalle potature delle viti nei campi fatte bruciare nelle carbonaie dove lavoravano gli uomini che realizzavano pire in ramoscelli e stecchi per poi ricoprirle di terra e bruciarle.
Tecnica utilizzata: installazione site-specific. Quantitativo massimo materiali: 6 sedie di cui 1 piccola, 3-4 sacchi di lana ( verificare ), 1 sacco di erba ( verificare ), 3 sacchi grandi di carbonelli, 80kg di gesso e 70lt – 100lt di terriccio torboso.
Dimensioni: dimensioni variabili ( 1mq a terra di ingombro per sedia, tenere circa 60cm tra una sedia e l’altra )
Anno di produzione: 2016

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Absentia

Tecnica utilizzata: installazione site-specific. Quantitativo massimo materiali: 6 sedie di cui 1 piccola, 3-4 sacchi di lana ( verificare ), 1 sacco di erba ( verificare ), 3 sacchi grandi di carbonelli, 80kg di gesso e 70lt – 100lt di terriccio torboso.
Premi: Mostre: 2016 Vetrine Biart, Bagnacavallo
2017 Mostra Arte Laguna, a cura di Igor Zante, Nappe Arsenale Venezia
2018 Ambivalenze, a cura di Valentina Baldelli Giulietti, Bastione Sangallo Fano Mettersi a nudo, a cura di Ludovica Romano e Gabriele Pantaleo, Paratissima N.I.C.E. Caserma La Marmora Torino
2019 Paratissima Talents, a cura di Francesca Canfora, Castello Visconteo Novara

Premi: 2017 selezionata fra i primi 30 al Premio Arte Laguna 2016-17 Sezione SCULTURA
2018 Best 15 Art prize Paratissima
Dimensioni: dimensioni variabili ( 1mq a terra di ingombro per sedia, tenere circa 60cm tra una sedia e l’altra )
Anno di produzione: 2016

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Maria Giovanna Morelli

BIO BIO BIO

Maria Giovanna Morelli (1978, Ravenna) si è laureata in Ingegneria Edile Architettura a Bologna. Gli studi svolti le permettono di spaziare tra diversi medium e materiali.

Nel suo lavoro si confronta spesso con le pratiche installative dove il rapporto con lo spazio diventa fondamentale, senza tralasciare le tecniche più tradizionali delle arti visive come la pittura, il disegno e la ceramica.

Il suo lavoro è stato esposto in diverse occasioni in mostre e premi nazionali; nel 2019 e 2017 è selezionata per Arte Laguna Prize a Venezia, nel 2019 è tra i finalisti del Combat Prize in mostra presso il Museo Fattori di Livorno.

Nel 2022 prende parte al workshop/residenza promosso da RAMO e Untitled Association “Ritratto a Mano 7.0” con Monica Lundy e Daniele Puppi presso l’ Ex Convento delle Clarisse di Caramanico Terme. 

STATEMENT STATEMENT STATEMENT

Il lavoro artistico di Maria Giovanna Morelli oscilla tra un immaginario grottesco e mostruoso ed un mondo più fiabesco di figure morbide e colori tenui. Forme talvolta ambigue che accennano ad un erotismo velato e mai esplicito. Il rimando al corpo umano nasconde spesso un approccio ironico, che a volte approda ad un chiaro cinismo e permea tutta la sua produzione.

Tra i temi fondamentali che attraversano gran parte della sua ricerca artistica troviamo la famiglia, la maternità e spunti autobiografici.

Facilmente leggibili nella pittura dove campeggiano figure che diventano talvolta masse informi e carnose, altre volte corpi di bambini che giocano in ambienti geometrici e piani che attraversano lo spazio domestico. 

Protagonista assoluto sia nella produzione pittorica che nella scultura è il colore. Nella pittura è usato come materia per creare masse e campiture che fuoriescono dallo spazio in accordi azzardati forti, mentre nelle piccole sculture diventa elemento decorativo e l’accordo tonale si fa gentile ed elegante.