Descrizione: “L’essere senza alcun contatto col suo centro giace, assoluto in quanto diviso; separato, solitario. Senza nome. Ignaro, inaccessibile, Peggio di un qualcosa, avanzo di qualcuno. Sprofonda senza per questo discendere né muoversi, né soffrire alterazione alcuna, resiste alla disgregazione incombente. E’ tutto.
E la vita semplicemente si riversa dall’essere decentrato. Non trova luogo che l’accolga, rimessa alla sua sola vitalità. Angoscia del giovane, dell’adolescente e persino del bimbo che vaga e ha tempo, tutto il tempo, un tempo inabitabile, inconsumabile; situazione derivata dal non sottostare a un essere e, per suo tramite, a un centro. Tende a tornare alla sua condizione primaria, all’avidità colonizzatrice; si disperde e annega persino in se stessa, acque senza sponde, finché non incontra, se ha fortuna, la pietra.”

Maria Zambrano

Acque senza sponde

Descrizione: “L’essere senza alcun contatto col suo centro giace, assoluto in quanto diviso; separato, solitario. Senza nome. Ignaro, inaccessibile, Peggio di un qualcosa, avanzo di qualcuno. Sprofonda senza per questo discendere né muoversi, né soffrire alterazione alcuna, resiste alla disgregazione incombente. E’ tutto.
E la vita semplicemente si riversa dall’essere decentrato. Non trova luogo che l’accolga, rimessa alla sua sola vitalità. Angoscia del giovane, dell’adolescente e persino del bimbo che vaga e ha tempo, tutto il tempo, un tempo inabitabile, inconsumabile; situazione derivata dal non sottostare a un essere e, per suo tramite, a un centro. Tende a tornare alla sua condizione primaria, all’avidità colonizzatrice; si disperde e annega persino in se stessa, acque senza sponde, finché non incontra, se ha fortuna, la pietra.”

Maria Zambrano
Tecnica utilizzata: Installazione in carta – 100 metri circa di carta wenzhou, 600 frottage e acquerello su carta, acciaio, cartoncino, cordone, cartone, colla vinilica, 120 giorni
Dimensioni: dimensioni variabili – h se sospesa 8.50 m h se a terra 6.50 m – base circ 4x4m
Anno di produzione: 2018

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Acque senza sponde

Tecnica utilizzata: Installazione in carta – 100 metri circa di carta wenzhou, 600 frottage e acquerello su carta, acciaio, cartoncino, cordone, cartone, colla vinilica, 120 giorni
Premi: Mostre: 2019 Arte Laguna, a cura di Igor Zanti, Nappe dell’Arsenale, Venezia
2018 Figure del vuoto, a cura di Bruno Bandini, Ex Chiesa in Albis, Russi RA

Premi: 2019 sezione scultura, Premio Arte Laguna
Dimensioni: dimensioni variabili – h se sospesa 8.50 m h se a terra 6.50 m – base circ 4x4m
Anno di produzione: 2018

Contatta l'artista

Maria Giovanna Morelli

BIO BIO BIO

Maria Giovanna Morelli (1978, Ravenna) si è laureata in Ingegneria Edile Architettura a Bologna. Gli studi svolti le permettono di spaziare tra diversi medium e materiali.

Nel suo lavoro si confronta spesso con le pratiche installative dove il rapporto con lo spazio diventa fondamentale, senza tralasciare le tecniche più tradizionali delle arti visive come la pittura, il disegno e la ceramica.

Il suo lavoro è stato esposto in diverse occasioni in mostre e premi nazionali; nel 2019 e 2017 è selezionata per Arte Laguna Prize a Venezia, nel 2019 è tra i finalisti del Combat Prize in mostra presso il Museo Fattori di Livorno.

Nel 2022 prende parte al workshop/residenza promosso da RAMO e Untitled Association “Ritratto a Mano 7.0” con Monica Lundy e Daniele Puppi presso l’ Ex Convento delle Clarisse di Caramanico Terme. 

STATEMENT STATEMENT STATEMENT

Il lavoro artistico di Maria Giovanna Morelli oscilla tra un immaginario grottesco e mostruoso ed un mondo più fiabesco di figure morbide e colori tenui. Forme talvolta ambigue che accennano ad un erotismo velato e mai esplicito. Il rimando al corpo umano nasconde spesso un approccio ironico, che a volte approda ad un chiaro cinismo e permea tutta la sua produzione.

Tra i temi fondamentali che attraversano gran parte della sua ricerca artistica troviamo la famiglia, la maternità e spunti autobiografici.

Facilmente leggibili nella pittura dove campeggiano figure che diventano talvolta masse informi e carnose, altre volte corpi di bambini che giocano in ambienti geometrici e piani che attraversano lo spazio domestico. 

Protagonista assoluto sia nella produzione pittorica che nella scultura è il colore. Nella pittura è usato come materia per creare masse e campiture che fuoriescono dallo spazio in accordi azzardati forti, mentre nelle piccole sculture diventa elemento decorativo e l’accordo tonale si fa gentile ed elegante.