Descrizione: “L’essere senza alcun contatto col suo centro giace, assoluto in quanto diviso; separato, solitario. Senza nome. Ignaro, inaccessibile, Peggio di un qualcosa, avanzo di qualcuno. Sprofonda senza per questo discendere né muoversi, né soffrire alterazione alcuna, resiste alla disgregazione incombente. E’ tutto.
E la vita semplicemente si riversa dall’essere decentrato. Non trova luogo che l’accolga, rimessa alla sua sola vitalità. Angoscia del giovane, dell’adolescente e persino del bimbo che vaga e ha tempo, tutto il tempo, un tempo inabitabile, inconsumabile; situazione derivata dal non sottostare a un essere e, per suo tramite, a un centro. Tende a tornare alla sua condizione primaria, all’avidità colonizzatrice; si disperde e annega persino in se stessa, acque senza sponde, finché non incontra, se ha fortuna, la pietra.”
Maria Zambrano