Descrizione: Oggi. La vita di un bambino. Genitore. Un continuo cercare, rumore, rimestare in casse di plastica blocchetti colorati, cubetti, pezzetti e costruzione. Di plastica. Giardino. Palette, rastrelli e plastica. Colore shock, giallo, rosso, blu, verde, sedia di plastica dimenticata. Palla grande, palla piccola, rastrello rosso. Incastrata nella panchina in legno, ecco la sedia gialla. Occhi grandi guardano, seri, credono in ciò che fanno. Cercano sempre. Fantasmi di bambini cresciuti. Giocattoli dimenticati che diventano fantasmi in un giardino di plastica.  

Dipingo partendo dal mio vissuto, dalle mie esperienze personale, da ciò che incontro inserendo oggetti e soggetti del quotidiano contemporaneo. Dipingo la mia realtà, quello che mi circonda, il mio mondo. Paure e frustrazioni. E tanta plastica.

Ravanare&Plastica - Rummage&Plastic

Descrizione: Oggi. La vita di un bambino. Genitore. Un continuo cercare, rumore, rimestare in casse di plastica blocchetti colorati, cubetti, pezzetti e costruzione. Di plastica. Giardino. Palette, rastrelli e plastica. Colore shock, giallo, rosso, blu, verde, sedia di plastica dimenticata. Palla grande, palla piccola, rastrello rosso. Incastrata nella panchina in legno, ecco la sedia gialla. Occhi grandi guardano, seri, credono in ciò che fanno. Cercano sempre. Fantasmi di bambini cresciuti. Giocattoli dimenticati che diventano fantasmi in un giardino di plastica.  

Dipingo partendo dal mio vissuto, dalle mie esperienze personale, da ciò che incontro inserendo oggetti e soggetti del quotidiano contemporaneo. Dipingo la mia realtà, quello che mi circonda, il mio mondo. Paure e frustrazioni. E tanta plastica.
Tecnica utilizzata: olio e acrilico su tela – oil and acrylic on canvas
Dimensioni: 120×100 cm
Anno di produzione: 2020

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Ravanare&Plastica - Rummage&Plastic

Tecnica utilizzata: olio e acrilico su tela – oil and acrylic on canvas
Premi: Art Rights Prize 2020, Taking apart memories, Chiasso perduto Firenze 2021
Dimensioni: 120×100 cm
Anno di produzione: 2020

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Maria Giovanna Morelli

BIO BIO BIO

Maria Giovanna Morelli (1978, Ravenna) si è laureata in Ingegneria Edile Architettura a Bologna. Gli studi svolti le permettono di spaziare tra diversi medium e materiali.

Nel suo lavoro si confronta spesso con le pratiche installative dove il rapporto con lo spazio diventa fondamentale, senza tralasciare le tecniche più tradizionali delle arti visive come la pittura, il disegno e la ceramica.

Il suo lavoro è stato esposto in diverse occasioni in mostre e premi nazionali; nel 2019 e 2017 è selezionata per Arte Laguna Prize a Venezia, nel 2019 è tra i finalisti del Combat Prize in mostra presso il Museo Fattori di Livorno.

Nel 2022 prende parte al workshop/residenza promosso da RAMO e Untitled Association “Ritratto a Mano 7.0” con Monica Lundy e Daniele Puppi presso l’ Ex Convento delle Clarisse di Caramanico Terme. 

STATEMENT STATEMENT STATEMENT

Il lavoro artistico di Maria Giovanna Morelli oscilla tra un immaginario grottesco e mostruoso ed un mondo più fiabesco di figure morbide e colori tenui. Forme talvolta ambigue che accennano ad un erotismo velato e mai esplicito. Il rimando al corpo umano nasconde spesso un approccio ironico, che a volte approda ad un chiaro cinismo e permea tutta la sua produzione.

Tra i temi fondamentali che attraversano gran parte della sua ricerca artistica troviamo la famiglia, la maternità e spunti autobiografici.

Facilmente leggibili nella pittura dove campeggiano figure che diventano talvolta masse informi e carnose, altre volte corpi di bambini che giocano in ambienti geometrici e piani che attraversano lo spazio domestico. 

Protagonista assoluto sia nella produzione pittorica che nella scultura è il colore. Nella pittura è usato come materia per creare masse e campiture che fuoriescono dallo spazio in accordi azzardati forti, mentre nelle piccole sculture diventa elemento decorativo e l’accordo tonale si fa gentile ed elegante.